Tares: che cos’è e come si calcola la nuova tassa sui rifiuti
Si prefigura all’orizzonte una nuova stangata per le tasche degli italiani
Parte a Gennaio la Tares, la nuova tassa sui rifiuti e servizi che sostituisce la vecchia Tarsu. Si preannuncia più cara dell’Imu la Tares, la nuova tassa sui rifiuti che farà il suo ingresso nelle tasche degli italiani a partire dal nuovo anno anche se per pagare la prima rata si dovrà attendere Aprile.
La nuova tassa, che tecnicamente comprenderà quella sui rifiuti e sui servizi e sostituirà due vecchie imposte – la Tarsu, più diffusa, che riguardava lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e la Tia, utilizzata solo in alcuni territori, che era relativa all’igiene ambientale – è nata sotto il Governo Berlusconi ma ha trovato attuazione per opera del Governo Monti e del suo decreto “Salva Italia”.
Come funziona e come si calcolerà? La Tares dovrà seguire due principi: coprirà al 100% le spese relative allo smaltimento dei rifiuti domestici, laddove la vecchia tassa garantiva copertura solo per il 79% mentre il resto era sostenuto dai Comuni; sovvenzionerà, inoltre, anche altri servizi comunali indispensabili come il mantenimento della polizia locale, la manutenzione stradale e del verde, l’illuminazione pubblica, etc. Per coprire queste necessità finanziarie, è previsto un incremento di 30 centesimi, che possono arrivare fino a 40, per metro quadrato rispetto alle imposte precedenti. Questo vuol dire che per le prime tre rate si pagherà lo stesso importo della Tarsu maggiorato di 30 centesimi per mq; con la rata di Dicembre i comuni sceglieranno autonomamente di aumentare o meno di altri dieci centesimi l’importo totale. Il meccanismo di calcolo ricorda molto da vicino quello utilizzato per il pagamento dell’Imu.
Saranno tenuti al pagamento della Tares tutti coloro i quali, a qualsiasi titolo (quindi proprietari, inquilini, usufruttuari, etc) utilizzano un bene immobile. Nel 2013 la Tares sarà suddivisa in quattro rate (originariamente, prima dello slittamento, dovevano essere pagate a Gennaio, Aprile, Giugno e Dicembre) mentre a partire dal 2014 sarà possibile anche pagare in una sola soluzione a Giugno. Ad essere gravati dalla Tares anche uffici, negozi e capannoni industriali.
A conti fatti grazie alla Tares nel 2013 entreranno nelle casse dei Comuni complessivamente circa un miliardo di euro, soldi che lo Stato ha già provveduto a decurtare dai trasferimenti che per il prossimo anno farà ai Comuni. Ecco il primo frutto tangibile del decentramento fiscale.
Sono già partite le polemiche, anche molto aspre, sulla nuova tassa. In particolare, le organizzazioni a tutela dei consumatori stimano che il peso della nuova tassa sui rifiuti e sui servizi graverà anche più dell’Imu sulle spalle degli italiani che già tartassati dall’imposta sulla casa, la cui ultima rata è stata pagata proprio nel mese di Dicembre, chiedono a gran voce un intervento del Governo per tornare a respirare.